peuple et culture madagascar

Popolo e cultura del Madagascar

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La popolazione malgascia conta circa 21 millioni di abitanti. Si tratta di una popolazione rurale per più di 3/4 e una grande maggioranza di malgaschi vive di un’agricoltura essenzialmente di sussistenza. La scoperta delle attività agricole e della vità quotidiana nel villaggio costituiscono certe principali attrazioni della grande isola. Scoprite l’isola attraverso l’agricolture, l’artigianato, le tradizioni, il patrimonio e la grastronomia malgascia.

Culture

L’artisanat sous toutes ses formes

L’artigianato malgascio è un’altra attività particolarmente rurale ma che si sviluppa nella città per la parte della sua produzione “upmarket”. Gli oggetti artigianali sono molto spesso utilitari e legati alle attività agricole. In questi ultimi anni, si è sviluppata una qualità dell’ artigianato più ornamentale ed estetico: ricamo, seta, legno, utensileria, vimini, bigiotteria e carta antaimoro che fornisce l’isola.Nei quartieri più popolari delle grandi città del Madagascar, direttamente sul marciapiede o nei villaggi “bosco”, scoprirete un buon numero di persone che giocano a carte o a domino. Più tradizionale e originale, il Fanorona si pratica sulle città alte: gioco di strategia, un mix tra il Go (gioco da tavolo) e Dama, questo gioco è oggetto di un’organizzazione molto precisa: Federazione e classifica lo rendono molto ufficiale. Il gioco stesso è esteticamente molto bello e può essere un ricordo. (a patto d’iniziare a giocarci !). Al di fuori del ” Savika”, si può citare il Moraingy o lotta tradizionale che conosce dei campionati venerati, soprattutto nel sud. I tornei sono seguiti con grande intensità: la musica e il ballo creano un’ atmosfera appassionante.

charrue madagascar se déplacer autrementL’agricoltura di sussistenza

E’ impossibile nominare il Madagascar senza parlare del riso. Il paese vive al ritmo di due stagioni di riso (una raccolta a dicembre/gennaio e una ad aprile). I paesaggi che sono spesso adornati da un vero e proprio patchwork di piccole risaie, cambiano considerevolmente secondo le stagioni. Altrettanto onnipresente in questo scenario : lo zebù. Tanto tempo fa, c’erano più zebù che abitanti ! Molto di più di un semplice capitale, lo zebù è il simbolo di tutti i valori. Il colore del suo pelo mostra i periodi gioiosi o dolorosi della vita.Isola paradisiaca dai colori scintillanti, il Madagascar vi offre una vasta scelta di paesaggi, uno più incredibile dell’altro. Delle spiagge da sogno dove la sabbia bianca e l’acqua turchese si fondono alle foreste tropicali sovrastate da imponenti massicci montuosi fino ai deserti aridi del sud. Uno spettacolo sbalorditivo vi aspetta.

Eventi culturali e rituali

Numerose manifestazioni culturali indicano la vita delle differenti entnie que popolano il Madagascar. Se alcune sono annuali, parecchie ritornando seguendo un ciclo più o meno lungo. Possiamo pensare a Fanompoambe, bagno di reliquie reali sakalava a Mahajanga, a giugno/luglio, ma anche a Sambatra, circoncisione colletiva Antambahoaka nella regione di Mananjary, tutti i 7 anni. Quando ci si ha l’opportunità di assistere, ciò permette di svelare l’anima malgascia e cominciare ad apprendere alcuni valori tradizionali che fanno parte di queste popolazioni che a volte possono apparire curiosamente riluttanti se comparato a differenti forme di progresso: questo progresso è spesso descritto così nei paesi più sviluppati.

Tra i festival più apprezzati, associati spesso alla musica e a differenti sfilate simili al carnevale, possiamo citare il Donia a Nosy be (intorno alla Pentecoste), il festival delle balene di Sainte-Marie (intorno al mese di agosto e inizio settembre), la Feria Festimania a Ambositra (giugno), Toliara Tsimiroro “Tuléar ne dort jamais”, Avy Letchi e ! (novembre) Tamatave, Bassessa tour (agosto) a Mahanoro, Akory lahaly (festival di danza folclorica a giugno a Brickaville), la regata (agosto) e carnevale (giugno) di Diego Suarez, il festival del vino (febbraio) a Fianarantsoa, il festival Makoa a Morondava (omaggio agli schiavi a luglio), il festivanille (ottobre) nella regione di SAVA.

Gastronomia

La cucina malgascia presenta piatti tradizionali che, seppur non numerosi, sono comunque molto succulenti. Inizialmente, il Romazava di zebù, vero e proprio piatto nazionale. Il rosso dei pomodori, il verde dei “brèdes” (foglie di piante commestibili) che danno gusto al brodo, e il bianco del riso formano la bandiera nazionale. Il “Henakisoa sy Ravitoto” (carne di maiale con delle foglie di manioca macinate), il “Henakisoa sy amalona” (carne di maiale mischiata con l’anguilla) è un piatto irrinunciabile. I pasti sono accompagnati, principalmente nelle boscaglie, dal “Ranovola” (bibita scura a base d’acqua bollita di riso). Fate viaggiare il vostro palato assaporando le specialità locali.

Patrimonio dell’architettura

Il più bel complesso architettonico e storico è costituito dal Rova di Mankakamiadana. Questo “Palais de la Reine” sovrasta tutta Antananarivo ed è stato, sfortunatamente, sede di un incendio a novembre del 1995. Oggi è stato in gran parte riabilitato e le visite potranno riprendere. Due città dispongono di un complesso di dimore coloniali : Tamatave e Diego Suarez. A Diego Suarez, l’Ufficio Regionale del Turismo ha sistemato un insieme di grandi pannelli che spiegano e dettagliano la storia e le ricchezze architettoniche della città. Le case con i balconi scolpiti d’Ambalavao, le porte (d’origine indiana) delle antiche case di Mahanjanga ma anche le abitazioni delle Terre Alte in mattone (mescolanza tra differenti influenze europee) o le semplici case in “falafa” , ciascuna il suo fascino.